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La piazza per Gaza di Roma, in 300mila rispondono all’appello di Pd, M5S e AVS: “Stop pulizia etnica”

La piazza per Gaza di Roma, in 300mila rispondono all’appello di Pd, M5S e AVS: “Stop pulizia etnica”

La manifestazione

La piazza per Gaza di Roma, in 300mila rispondono all’appello di Pd, M5S e AVS: “Stop pulizia etnica”

Una piazza gremita, 300mila persone riunite a Roma per chiedere la fine dell’invasione israeliana della Striscia di Gaza, il rilascio degli ostaggi ancora in mano ad Hamas e la nascita di uno Stato di Palestina.

Questi gli slogan urlati in piazza San Giovanni sabato 7 giugno nella manifestazione indetta da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra, che ha visto la presenza di altre decine di associazioni.

Nel corteo e nel momento di piazza non ci sono stati momenti di tensione o scontri, semplicemente migliaia di cittadini stanchi di assistere alla mattanza palestinese nella Striscia, che dall’8 ottobre ad oggi, con l’operazione israeliana seguita all’attacco terroristico compiuto da Hamas in Israele, ha provocato la morte di almeno 55mila persone.

Davanti ad un colpo d’occhio di una piazza stracolma, sul palco si sono alternati i quattro leader di partito: da Elly Schlein in camicia chiara, Giuseppe Conte con giacca scura, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni entrambi con maglietta bianca, che prima assieme hanno sfilato nel corteo , da piazza Vittorio a piazza San Giovanni dietro lo striscione “Gaza, stop al massacro. Basta complicità”.

Gli appelli sul palco sono simili, le “parole d’ordine” no: se da Conte, Bonelli e Fratoianni è stato scandito il termine “genocidio” per descrivere l’operazione militare israeliana a Gaza, contro Israele la lader Dem Elly Schlein ha parlato più cautamente di “pulizia etnica”.

“Il governo codardo deve uscire dal silenzio complice – ha detto Schlein – Faccia atti concreti, non rinnovando il memorandum di collaborazione militare con Israele che, con la sua pulizia etnica, sta violando il diritto internazionale umanitario. Mi rivolgo a Meloni: ascolta questa piazza. Questa è la piazza che non tace, che lancia un messaggio chiaro”.

Da parte sua Giuseppe Conte ha a sua volta attaccato il governo israeliano, che non ha “licenza di uccidere le vittime innocenti palestinesi”, poi poi urlare: “Quando dico questo ci accusano di antisemitismo, un’accusa che respingiamo con forza”, con un attacco neanche velato a Renzi e Calenda, promotori dell’altra manifestazione su Gaza e Israele promossa venerdì in sede separata per il timore che la piazza potesse diventare luogo di slogan antisemiti.

Durissimo l’intervento del portavoce dei Verdi Angelo Bonelli. Dopo essersi commosso mentre ricordava i bambini di Gaza morti sotto le bombe, ha scagliato un attacco violento al vicepremier Matteo Salvini: “A Matteo Salvini dico: tu sei la vergogna d’Italia, hai stretto la mano insanguinata al governo di Netanyahu”. A Nicola Fratoianni il compito di tirare le somme: “Questo è un atto di accusa nei confronti del governo. Questa manifestazione dice che possiamo cambiare il Paese e poi le sorti di un mondo terribile. Noi tutti insieme, uniti, da oggi ancora di più. Ci rivedremo presto”.

Chiusura finale con un appello corale, e al limite della violazione del silenzio elettorale, con l’invito dei quattro leader a recarsi alle urne domenica 8 e lunedì 9 giugno per i referendum su lavoro e cittadinanza.

l'Unità

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